Diamo uno sguardo al futuro dei trasporti su strada

In quanto settore trainante dell’economia in Italia il trasporto su strada riflette le difficoltà e le distonie tipiche del nostro paese negli ultimi anni. Da una parte risente delle difficoltà economiche e della diminuzione del PIL, dall’altro vi sono investimenti importanti nel settore.

Visti i cambiamenti di sensibilità e normative sarà importante puntare su rispetto per l’ambiente e sicurezza. Ma non solo, assisteremo anche ad un progressivo cambiamento di visione e di esigenze.

Sicurezza stradale

Ormai la sostenibilità del consumo di energia e l’ottimizzazione del traffico per garantire l’adeguata sicurezza sono elementi imprescindibili e il mondo dei trasporti non può ignorare queste tendenze.

In Italia si sta lavorando ad un nuovo progetto di sicurezza su strada denominato Smart Road Anas (realizzato in collaborazione con Fiat e Scania), il cui obiettivo è quello di rendere le autostrade più sicure anche per tir e mezzi pesanti.
Nelle intenzioni entro il 2025 sulle nostre autostrade verranno introdotti metodi di assistenza automatica alla guida grazie a tecnologie avanzate e alla diffusione di reti wifi capillari trasmettere nozioni e aggiornamenti in tempo reale sul traffico, le condizioni meteo, eventuali disagi , fino ad arrivare all’introduzione di concetti quali la guida assistita e, in futuro, automatica. 

trasporti refrigerati maistro 20

Riduzione Impatto Ambientale

Attualmente molti dei mezzi utilizzati in Italia sono datati e sarà quindi necessario effettuare degli investimenti per acquistare mezzi di tipo differente. Già nel 2019 sono state introdotte delle normative di controllo per le emissioni di CO2 da camion. La soluzione migliore pare essere l’introduzione di veicoli con trazione elettrica per minimizzare l’impatto ambientale. Questa soluzione purtroppo comporta maggiori costi di gestione. Alcuni studi del settore portano a pensare che a fronte di una riduzione del 40% delle quantità di CO2 immesse nell’aria ci si trivi a dover sostenere il 40% di spese in più tra costi di acquisto del mezzo e manutenzione. In Italia inoltre non vi è al momento un’adeguata rete di stazioni di ricarica e i mezzi avrebbero quindi difficoltà di rifornimento. Per quanto detto i nostri trasportatori preferiscono utilizzare ancora mezzi a motore Diesel seppur adatti alle normative vigenti e si augurano di poter utilizzare i mezzi di ultima generazione in un lasso di tempo relativamente breve purché vi siano le condizioni per poter effettuare questa scelta in modo consapevole e vantaggioso ( Secondo le stime calcolate in alcuni studi sull’argomento pare che si potrà passare a mezzi pesanti completamente elettrici tra il 2030 e il 2035 circa in Europa)

Proposte dei Leader di Settore

Le varie aziende operanti nel settore della produzione e della diffusione di mezzi pesanti si sono messi all’opera per proporre soluzioni innovative, ecologiche, sicure e performanti.
Vi elenchiamo di seguito alcune delle proposte già attive o in fase di attuazione:

Mercedes Benz è stata la prima azienda a sviluppare e realizzare un autocarro pesante completamente elettrico denominato Urban eTruck , nel 2016.

Renault sta lavorando parallelamente per realizzare diversi modelli di auto elettriche o elettrificate e al contempo adattare la tecnologia acquisita ai mezzi pesanti.

Iveco ha realizzato mezzi alimentati a Lng, ossia metano liquido.

Volkswagen si sta concentrando non solo sull’impatto ambientale ma anche sull’aspetto sicurezza puntando su alla realizzazione di mezzi per una guida connessa e pulita.

Esigenze in Italia

Considerando che la maggior parte delle flotte Italiane è composta da un numero limitato di veicoli, spesso meno di 10 mezzi, i piccoli medi imprenditori del settore trasporti avranno difficoltà nel coordinare gli interventi in mancanza di linee guida.

Tanto che autorevoli operatori del settore hanno dichiarato in più occasioni che l’importanza di questo settore per la macro e la micro economia è tale che è interesse di qualsiasi governo che funzioni in modo adeguato. Le grandi opportunità legate ai possibili cambiamenti potrebbero portare ad ottimi risultati in termini di efficienza e non solo ma c’è la necessita di avere delle linee guida chiare e ben definite.

Analisi European Transport Workers’ Federation (ETF)

Sull’argomento sono state effettuate numerose ricerche, tra le più quotate e spesso citate vi è un’analisi effettuata nel 2017 dalla European Transport Workers’ Federation (ETF).

Secondo i dati emersi pare che i possibili scenari evolutivi del mondo del trasporto includano investimenti, maggiori costi energetici e minor forza lavoro. Per valutare il contesto che porterà a questa nuova connotazione è indispensabile considerare quattro elementi che stanno influenzando il progresso e il futuro anche in altri settori.

Le variabili da analizzare sono:

Globalizzazione.
Sviluppo tecnologico.

Scenari futuri sulla globalizzazione

Secondo le stime Ocse, entro il 2050 il numero degli scambi raddoppierà di volume. Porti ed aeroporti ricopriranno un ruolo fondamentale nel mondo dello scambio globalizzato e i trasporti che gravitano attorno a queste realtà assumeranno sempre più un ruolo strategico. Per ragioni politiche ed economiche ben pochi governi potranno gestire direttamente queste realtà, e il nostro paese non fa eccezione, quindi probabilmente verranno gestiti da enti privati come già accade in altre zone del Mondo. Il trend sembra essere confermato anche da dichiarazioni autorevoli, secondo una recente valutazione, infatti, pare che per adeguare la rete Trans-European Transport Network (TEN-T) in Europa siano necessari capitali ben superiori alle disponibilità attuali dei singoli stati e dell’unione. Pensare al futuro significa trovare realtà, anche private, capaci di investire in infrastrutture e a “scommettere” sul trasporto camionistico come mezzo di interscambio tra gli hub ( principalmente porti e aeroporti) o come mezzo di interconnessione tra merce arrivata e destinazione finale.

 

Scenari futuri sullo sviluppo tecnologico

Le nuove tecnologie porteranno ad una vera e propria rivoluzione del settore.
Si parla di guida automatizzata , molti operatori del settore stanno investendo molto in questa procedura che permette di seguire un percorso predefinito tra hub. Prima fra tutte Daimler Trucks che ha annunciato pochi giorni fa un nuovo investimento di 500 milioni di Euro per raggiungere oltre ad un sistema che può intervenire su freni, accelerazione e sterzo in caso di bisogno.
Da tempo si stanno facendo delle simulazioni per l’introduzione su strada di camion interconnessi, pratica nota come platooning e già sperimentata con un certo successo negli USA.
Le due strategie combinate garantirebbero maggior sicurezza ed efficienza.
Oltre all’automazione “diretta” dei trasporti e dei mezzi, su cui si sta investendo e lavorando alacremente, sarebbe però opportuno applicare tecnologie e strategie dinamiche anche per quanto riguarda l’aspetto burocratico che rischia di limitare i numerosi vantaggi ottenibili da una tecnologia all’avanguardia su strada. Indispensabile è l’adeguamento dei percorsi e dei tratti stradali per garantire maggiore sicurezza e affidabilità.

In un futuro ideale ma non certo impossibile le macchine saranno in grado di identificare la quantità di merce necessaria per generare un ordine di trasporto. I pallet si trasformeranno in carichi intelligenti e notificheranno informazioni quali pesi e volumi direttamente alla piattaforma di trasporto, per non parlare dei semirimorchi che saranno in grado di agganciarsi autonomamente alle rampe di carico.

Che ne sarà dei camionisti?

L’aumento della tecnologia e dell’automazione non prevede l’abolizione della componente umana in un futuro prossimo e la figura del camionista non sparirà nel giro di pochi mesi ma si trasformerà gradualmente svolgendo attività leggermente differenti da quelle attuali. Come il pilota di un aereo dovrà verificare che tutto si stia svolgendo nel modo corretto, modificare eventuali assetti non ottimali, intervenire prontamente in caso di guasti o di anomalie e coordinare le varie attività. La preoccupazione maggiore è il livello di competenza del personale, sarà infatti richiesta maggior “preparazione” teorica rispetto ad oggi e il conducente dovrà essere in gradi di gestire la situazione non solo di “guidare” il mezzo.

Attraverso questo processo graduale si prevede di giungere a dei mezzi a guida autonoma, comandati da remoto nel giro di una trentina d’anni quando i conducenti saranno tecnici altamente specializzati. Il camionista come noi lo conosciamo non esisterà più e vi sarà una figura professionale in grado di guidare da remoto più mezzi contemporaneamente gestendo più mezzi in contemporanea. I mezzi potranno viaggiare per molte ore consecutive non avendo la componente legata alla stanchezza fisica perché sarà sufficiente coordinare in modo adeguato i turni in ufficio dei vari autisti per permettere al mezzo di viaggiare giorno e notte senza interruzioni (se escludiamo le soste per il carburante o per manutenzione in caso di guasti)

Riepilogando potremmo sostenere che il mondo del trasporto su gomma subirà una vera e propria rivoluzione nei prossimi trenta o quant’anni.
Assisteremo alla progressiva diminuzione dei piccoli trasportatori autonomi a favore di grandi gruppi in grado di sostenere gli investimenti richiesti per rimanere al passo con i tempi.
In Europa e in occidente vedremo il progressivo aumento di trasporti marittimi e aerei mentre nei paesi in via di sviluppo il trasporto via camion continuerà ad avere un ruolo dominante ( anche a causa delle difficoltà strutturali in alcune zone geografiche).
I mezzi diventeranno progressivamente più ecologici e passeranno dai motori diesel a quelli elettrici con un aumento iniziale di costi sia per l’acquisto dei mezzi che per la manutenzione.
Il progresso della tecnologia sugli automezzi modificherà progressivamente il concetto di trasporto e di efficienza fino ad arrivare ad una guida e una gestione amministrativa automatizzata subordinata anche alla realizzazione di infrastrutture adeguate e sicure.

Per approfondire consigliamo la lettura di un interessante libro di Deborah Apolloni: Un ritratto in cifre: 100 numeri per capire l’autotrasporto. Nel testo vengono ben decritti i cambiamenti avvenuti nell’ultimo decennio.

Contattaci

Hai una domanda,
un'idea o un progetto per cui hai bisogno di aiuto